Ansia da separazione nel cane: come gestirla

ansia da separazione nel cane come gestirla

L’ansia da separazione nel cane è un disturbo molto diffuso. Si manifesta spesso con vocalizzi continui, distruttività, eliminazione inappropriata e tentativi di fuga che portano il cane a cercare di trovare il modo di raggiungere la persona verso cui ha sviluppato questo iperattaccamento che gli procura un forte senso di ansia quando si ritrova separato da lui/lei.

Capita di sottovalutare il comportamento del cane. Le persone sono portate a pensare che le manifestazioni del cane, siano in realtà dei dispetti fatti dal cane perché è stato lasciato a casa da solo.

In realtà, quelli che tendiamo ad etichettare come dispetti, sono reazioni involontarie del cane, scatenate dallo stato di ansia in cui il cane si ritrova quando viene lasciato solo.

Sgridate e punizioni al nostro ritorno a casa, non solo sono inutili, ma rischiano di peggiorare la situazione. Perché se il cane sta già male nel momento in cui lo lasciamo solo, tenderà anche a preoccuparsi e a patire il momento del nostro ritorno a causa di un’alta probabilità di vederci rientrare arrabbiati e nervosi.

L’ansia in generale è, per definizione, una sensazione di apprensione, simile all’angoscia. Caratterizzata da intensa preoccupazione e paura, che un soggetto prova nei confronti di una minaccia reale o presunta.

In particolare, si genera ansia nel momento in cui il cane non ha sviluppato un’effettiva risposta di adattamento in una specifica situazione. Questa situazione determina quindi nel cane una reazione di stress e ansia.

Sicuramente prevenire è meglio che curare. Per cui, il primo passo da fare è quello di abituare il cucciolo o il cane adulto che abbiamo appena adottato, a non seguirci in ogni stanza della casa, a non venire con noi ovunque. Ma invitarlo ad aspettarci mentre portiamo fuori i rifiuti oppure mentre ci cambiamo i vestiti e altri brevi momenti di questo tipo.

A questo aggiungiamo un atteggiamento sereno e rilassato, tutte le volte che ricompariamo sulla porta che ci ha diviso per qualche istante. Tutto deve suonare assolutamente normale.

Anche il fatto di non portare il cane con noi sempre e ovunque, lo aiuta a sviluppare quel pizzico di indipendenza che lo farà crescere e vivere più tranquillo ed equilibrato.

Sembra infatti che l’ansia da separazione sia un problema tipico dei cani di città. Dove i proprietari faticano a staccarsi dal loro cane e i cani sono in tutto e per tutto dipendenti da loro. Cosa che invece non accade in ambiente rurale, dove capita non di rado che il cane si ritrovi a girovagare ed esplorare i dintorni da solo, senza che la persona lo accompagni. Cosa che ovviamente in città è praticamente impossibile che possa accadere.

In città sarà necessario trovare tutti i modi possibili per permettere al cane di sviluppare autonomia e indipendenza, senza mettere a rischio sua incolumità fisica.

Quali sono le cause e i sintomi

L’ansia da separazione è un disturbo comportamentale che si sviluppa in seguito al mancato sviluppo da parte del cane, della capacità di stare solo, senza la persona oggetto del suo iperattaccamento.

Questo può essere dovuto a diverse cause, tra le quali ci sono:

  • predisposizione genetica;
  • un trauma legato a un precedente abbandono (capita spesso che cani adottati dal canile soffrano di ansia da separazione);
  • cambiamenti della routine del cane o cambio di casa;
  • adozione di un cucciolo troppo piccolo che non ha avuto il tempo di sviluppare il naturale distacco dalla madre.

I sintomi più comuni che caratterizzano questa patologia sono:

  • distruttività;
  • vocalizzi continui e prolungati;
  • eliminazione inappropriata e incontrollata;
  • vomito e ptialismo (esagerata produzione di saliva);
  • leccamento insistente di un arto, con conseguente rischio di sviluppo di granuloma da leccamento;
  • bulimia;
  • potomania (mangiare l’acqua).

Il dubbio che il nostro cane soffra di ansia da separazione ci può venire, se osserviamo in lui tutti o alcuni di questi comportamenti quando lasciato solo.

Allo stesso tempo, quando la persona a cui il cane è attaccato, è presente in casa, il cane non gli permetterà alcun movimento senza stargli addosso. Seguendolo in ogni stanza e piangendo o lamentandosi se viene separato da questa persona da una porta chiusa.

In genere, la presenza di un’altra persona o di un altro cane o animale, non impedisce a questa problematica di manifestarsi, perché non è al solitudine in sé il fattore scatenante.

Come intervenire per affrontare l’ansia da separazione nel cane

È possibile intervenire seguendo due strade che, se devono essere presente entrambe, vanno necessariamente percorse insieme.

Queste due strade sono:

  • un percorso di tipo educativo comportamentale;
  • la terapia farmacologica.

La terapia farmacologica deve essere prescritta dal veterinario e può essere sostituita o affiancata dall’uso corretto degli oli essenziali, previa valutazione del problema. Ci sono dei casi meno gravi, in cui la terapia farmacologica non risulta essere necessaria. Ma per risolvere il problema, è necessario l’impegno del proprietario.

Per quel che riguarda il percorso comportamentale, il primo passo è quello di lavorare su una relazione equilibrata tra il cane e la persona. Sviluppare una comunicazione chiara e comprensibile per il cane e introdurre dei comportamenti, delle azioni che possano normalizzare il momento dell’uscita della persona, limitando l’insorgere dell’ansia nel cane.

Come farlo, non è standardizzabile. Dipende da come è organizzata la famiglia in cui vive il cane, i suoi ritmi, il contesto in cui vivono.

In generale però, è utile garantire la giusta attività fisica e mentale per il cane. A cui è importante aggiungere tutte quelle regole di comportamento che possono tornare utili nella fase in cui il cane viene lasciato solo. Un po’ come a volergli creare la sua coperta di Linus che il cane possa utilizzare quando si trova ad affrontare il fatto di essere solo.

È importante modificare il nostro atteggiamento al rientro in casa. Eliminando ogni forma di controllo nei confronti dei possibili danni causati dal cane. Così da evitare che il cane possa manifestare quegli atteggiamenti che vengono spesso male interpretati dalle persone come senso di colpa per presunti dispetti fatti. In realtà il cane non fa dispetti quando lasciato solo, ma cerca di lenire il suo stato di ansia. E lo fa nei modi in cui ogni cane proverebbe a farlo.

Evitare quindi un ricongiungimento troppo arrabbiato per presunti dispetti o troppo gioioso come fossimo appena tornati vivi dal fronte.

Iniziare a lavorare sulle regole da dare al cane. In modo che possa imparare a stare solo in corridoio mentre il proprietario è in bagno. Durante l’interazione con il cane insegnare dei comandi in situazioni di totale serenità, così che possano tornare utili come strumenti di comunicazione nelle situazioni di difficoltà del cane. Scegliere di passare del tempo in stanze separate, anche molto breve inizialmente. Ad esempio chiudersi qualche minuto in camera a leggere un libro, ignorando il cane e non salutandolo o dicendogli niente nel momento in cui la porta si chiude. Stessa scena quando la porta si riapre. Io lo chiamo “esserci ma non esserci”. Fisicamente siamo in casa, ma di fatto è come se non ci fossimo e togliamo anche la nostra presenza fisica dalla vista del cane.

Da ultimo, normalizzare il momento dell’uscita. Rendendolo simile ad un qualunque passaggio da una stanza all’altra. Anche qui è possibile aumentare i tempi gradatamente. Tenendo conto del fatto che, raggiunta circa le due ore di assenza, la maggior parte del lavoro è stata fatta.

A tutto questo lavoro, che va studiato e valutato caso per caso, perché ogni cane è diverso dall’altro e così lo sono i ritmi di vita di ciascuno di noi, è possibile abbinare il percorso con gli oli essenziali. Che potranno lavorare autonomamente nei casi meno gravi, oppure in affiancamento alla terapia farmacologica nei casi più gravi.

Quali oli essenziali usare in caso di ansia da separazione

Diversi sono gli oli essenziali che possono essere utilizzati in caso di ansia da separazione. Molto dipende dal cane, dall’emozione profonda che il cane effettivamente prova quando viene lasciato solo e che lo porta a preferire un olio essenziale rispetto ad un altro.

Quelli che possono essere i più efficaci sono i seguenti:

  • Canapa;
  • Gelsomino;
  • Lavanda;
  • Luppolo;
  • Neroli.

La Canapa è un olio essenziale che rasserena lo spirito e rilassa. È utile ed efficace in caso di ansia, aiuta i cani che soffrono di ansia da separazione e iperattività.

L’olio essenziale di Gelsomino è definito anche l’abbraccio in bottiglia, essendo un olio essenziale estremamente rilassante e calmante. Spesso viene selezionato da quei cani che manifestano comportamenti stereotipati, come il leccamento insistente di un arto, fatto proprio con l’intento di calmarsi. Lenisce insicurezza ed ansia in seguito ad una separazione.

La Lavanda è un olio essenziale di aiuto, non può mancare per favorire il riequilibrio emotivo. Rilassa, calma e aiuta a interrompere possibili vizi. Esercita una delicata azione sedativa e rilassante sul sistema nervoso in caso di ansia e agitazione.

Il Luppolo è un ottimo sostegno per dissipare l’ansia, la tensione nervosa e l’irrequietezza. È un olio essenziale che calma la mente, permettendo al cane di ritrovare serenità.

Il Neroli è un altro olio essenziale molto speciale. Definito il raggio di sole in bottiglia, combatte la tristezza, anche quella causata dalla separazione da qualcuno. Tiene inoltre lontana la depressione causata da una circostanza esterna.

L’olio essenziale di Sandalo avvolge e protegge. Riesca a calmare e confortare gli stati di shock, aiutando a superare il senso di solitudine. È un ottimo rimedio in caso di ansia, tensione, tristezza, instabilità emotiva. È un olio essenziale in grado di restaurare le energie vitali e creare le condizioni ideali per la guarigione.

Come e per quanto tempo proporre un olio essenziale ad un cane dipende molto dalla sua risposta all’olio essenziale stesso.

Oltre a questi elencati, molti altri oli essenziali potrebbero essere utili per il tuo cane, ma solo lui sa davvero di quale ha bisogno. Per capire qual è meglio per lui, è sempre bene iniziare con un test olfattivo e poi procedere con una o più sessioni di aromaterapia, in base alla profondità e alla gravità del problema, per permettere al cane di liberarsi delle emozioni negative associate, uno strato alla volta.

Gli oli essenziali sono sostanze naturali, ma non innocue. Fai molta attenzione ad utilizzarli con il tuo cane, perché il rischio di intossicazione e di ottenere l’effetto opposto a quello cercato, è dietro l’angolo. Meglio chiedere consiglio ad un esperto prima di procedere al loro acquisto e al loro utilizzo.

Se stai pensando di adottare un cucciolo o di accogliere in casa un cane adulto o ne hai appena adottato uno, ma hai dubbi o problemi in merito alla sua educazione, utilizza il modulo qui sotto per contattarmi. Sarò lieta di accompagnarti nella scelta dell’alimento più adatto per il tuo cane.

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