Che sia un cucciolo o un adulto, l’educazione del cane è ciò che ci può garantire una convivenza serena, fin dal giorno in cui il cane entra a far parte della nostra vita.
In particolare, dal mio punto di vista, ciò che è fondamentale che il cane conosca bene, sono tre comportamenti:
- sapere andare al guinzaglio;
- tornare al richiamo;
- fermarsi quando glielo chiediamo.
Per me questi sono i comportamenti che è più importante che il cane, sia esso cucciolo o adulto, impari perché sono i più importanti per la gestione.
Tutti gli altri rappresentano degli ottimi strumenti di comunicazione e conoscenza del cane. Ma saper andare al guinzaglio è fondamentale per sopravvivere nelle passeggiate in città e in tutti quei luoghi in cui il cane non può essere liberato. Se il cane non sa andar al guinzaglio, andare in passeggiata con lui può trasformarsi in un incubo. Soprattutto se il cane è di taglia grande.
Rispondere al richiamo è anch’esso basilare. Serve per poter recuperare velocemente il cane nel momento in cui ne hai la necessità. Se, per qualunque ragione, devi allontanarti dal luogo in cui lo hai lasciato libero di correre. Oppure per tutte quelle volte che potrebbe succedere che ti sfugga il guinzaglio di mano o se il cane dovesse riuscire a sfilarsi collare o pettorina.
Il richiamo in questo caso è la vera e propria salvezza. Per te e per il tuo cane.
Anche il fermarsi su comando è estremamente utile. Se non riesci a richiamarlo, o non è conveniente richiamarlo, fermarlo dov’è può essere comunque una soluzione ottimale. Ti permette poi di raggiungerlo e riagganciarlo al guinzaglio. O anche semplicemente di richiamarlo.
A questi se ne possono aggiungere altri, a loro volta utili e importanti per la corretta gestione e convivenza con il cane, quali:
- fargli capire dove è giusto sporcare e dove no;
- dargli le regole su quando e dove si mangia, così come su quando e dove si dorme;
- insegnargli a stare a casa da solo, perché per qualunque motivo, potrebbe capitare;
- imparare a socializzare e comunicare correttamente con gli altri cani, le persone e diversi ambienti in cui potrebbe trovarsi a frequentare.
Ma l’elemento in assoluto più importante dell’educazione del cane, è quello che riguarda la reciproca necessità di imparare a capirsi e a comunicare correttamente.
Infatti, quando si parla di educazione del cane, non si deve dimenticare che anche la persona viene chiamata ad essere educata a capire un linguaggio nuovo. Comunicare con il cane deve essere fatto in modo da non umanizzare i suoi atteggiamenti, così da evitare fraintendimenti e malintesi.
La base dell’educazione del cane deve essere la comprensione reciproca, indipendentemente dai comportamenti e dalle regole che gli insegneremo e che riterremo opportuno insegnargli.
Educazione del cane adulto
Se hai deciso di adottare un cane adulto, qualunque sia la sua provenienza, la sua educazione inizierà con un periodo che può variare tra uno e tre mesi, per adattarsi al nuovo ambiente in cui si troverà a vivere.
Un cambio casa per un cane, o addirittura la prima volta in casa per un cane cresciuto in canile, può essere fortemente traumatizzante. L’ambiente in cui è cresciuto ha determinato le sue attuali abitudini, trovarsi in una casa, non implica necessariamente che il cane sappia già come comportarsi.
Durante il periodo iniziale di adattamento, l’educazione del cane sarà particolarmente incentrata sulla conoscenza reciproca. Iniziare a conoscere il tuo cane, ti permetterà di capire quali sono le su effettive esigenze e il suo modo di relazionarsi con il mondo attorno a lui o lei.
A questo si aggiunge la possibilità, da parte del cane, di imparare a conoscere l’ambiente in cui si trova e le persone con cui ha inizato a convivere.
Il passo successivo da fare è quello di incentrare l’educazione del cane sullo sviluppo di una routine quotidiana fissa, così da dare al cane delle certezze.
Almeno per il primo mese:
- durante le passeggiate quotidiane, segui sempre lo stesso percorso e decidi di variare e di cambiare solo se vedi il tuo cane sicuro di sé e interessato ad esplorare;
- stabilisci luogo e orari dei pasti e mantieni sempre quelli;
- stabilisci da subito quali sono le stanze di casa dove ha libero accesso e quelle invece dove preferisci che non entri;
- inserisci momenti di gioco da fare insieme. L’educazione del cane abbinata al gioco è il modo più semplice e divertente per imparare, per te e per lui.
- dopo la passeggiata o il gioco, prova a lasciarlo solo per pochi minuti, quando il suo pensiero è sul fatto di riposarsi. Così inizierà ad associare il fatto di essere lasciato solo, con la possibilità di rilasarsi e dormire.
Vediamo in modo un po’ più approfondito i punti appena visti.
Il fatto di seguire sempre lo stesso percorso, può sembrare noioso e ripetitivo, ma se il cane è spaesato e insicuro, questa scelta facilita il suo stare più sereno durante le passeggiate. Sempre in questa fase iniziale di educazione del cane, le passeggiate avranno anche una durata molto breve, per lo stesso motivo di far ambientare il cane. Potranno poi essere allungate in base allo stato d’animo, allo stato fisico e all’età del cane.
Se invece il tuo cane si dimostra curioso e interessato a camminare e annusare in giro, vale la pena, fin da subito, dedicarsi a passeggiate più lunghe e a nuovi percorsi dove lui possa soddisfare la sua voglia di esplorare e la sua necessità di movimento.
Per quanto riguarda i pasti, scegliere un posto in cui fargli consumare i pasti e mantenere sempre quello, è un altro modo per dare sicurezza al cane nel suo nuovo ambiente. Così come il fatto di mantenere gli orari fissi, senza dover necessariamente spaccare il minuto, basta che la fascia oraria sia sempre quella.
Certezze e punti fermi sono le basi dell’educazione del cane nella fase iniziale di adattamento. Una cosa che mi ritrovo spesso a ripetere è che non puoi inserire delle eccezioni se prima non hai stabilito le regole.
Stessa motivazione per la definizione degli spazi in cui il cane sarà ammesso o meno. Anche queste sono regole importanti per l’educazione del cane. Non me ne vogliano coloro che amano lasciare al cane la massima libertà in casa, ma ci possono essere delle situazioni per cui è meglio far capire al cane che un certo luogo per lui è interdetto. Magari anche solo temporaneamente.
Ad esempio, se hai adottato un cane anziano, potrebbe essere meglio per lui non avere accesso alla taverna, così da evitargli di rischiare di scivolare dalle scale in discesa o in salita.
L’educazione del cane in senso stretto, intesa come esercizi che vuoi che il cane sappia fare o comportamenti che gli vuoi insegnare, deve sempre passare attraverso il gioco. Giocando con il cane, è possibile insegnargli i comandi di base in modo divertente, così che lui possa imparare senza neanche rendersene conto.
Il gioco è inoltre un momento di condivisione e conoscenza, rappresenta uno strumento incredibile per creare intesa e relazione profonda con lui.
Anche se sei una di quelle persone che porterebbe il cane con sé ovunque o che di fatto lo può fare, è importante per l’equilibrio emotivo del cane, che lui impari a stare da solo. Così da non vivere quei momenti come stress e ansia, ma come momenti di tranquillità e riposo.
Ovviamente se il cane è appena arrivato in casa tua, rispetta i tempi di ambientamento prima di lasciarlo solo o comunque non farlo se non dopo ,qualche giorno che è con te.
Come scritto sopra, le prime volte lascialo solo per non più di qualche minuto. Possibilmente dopo che si è stancato con una passeggiata o giocando, oppure dopo il pasto. Così che il suo pensiero sia sul fatto di riposarsi e dormire. Sarà così meno interessato a seguirti.
In questo modo per lui, lo stare a casa da solo, corrisponderà a un rilassarsi dopo l’attività. Imparerà così ad associare il fatto di stare solo, con un momento di tranquillità e riposo.
Educazione del cucciolo
L’educazione del cucciolo inizia il giorno stesso in cui il cucciolo viene accolto in casa. Parti comunque per gradi e fai attenzione all’indole e alle caratteristiche caratteriali del tuo cane.
Oltre ad alcuni dei comportamenti visti nei paragrafi precedenti, nell’educazione del cane, nel caso del cucciolo è indispensabile aggiungere:
- insegnargli dove sporcare;
- fargli capire dove e quando si dorme;
- imparare a viaggiare in macchina, meglio se in un trasportino;
- socializzare con gli altri cani e imparare a comunicare e interagire con loro;
- saper indossare collare o pettorina e affrontare le passeggiate al guinzaglio.
L’educazione del cane adulto vista sopra, non differisce molto da quella del cucciolo, almeno non nella prima fase. Anche per il cucciolo sarà necessario un periodo di adattamento al nuovo ambiente. Il tempo di adattamento è in funzione del carattere del cucciolo. Soggetti più aperti e socievoli si adattano molto velocemente, i più timidi e chiusi avranno bisogno di più tempo.
Il più grande dramma di chi prende un cucciolo, è spesso rappresentato dal fatto che il cane non sa dove può o deve sporcare. Diventa quindi di primaria importanza individuare il luogo in cui può farlo. Imparando a sorvolare su quelli che saranno gli immancabili incidenti di percorso. Fortunatamente è solo una fase passeggera, quindi armatevi di pazienza e di straccio per pulire il pavimento. Tutti i cuccioli possono imparare a sporcare fuori. Basta dare loro il tempo a loro necessario e le indicazioni per imparare.
Per un cucciolo non è così banale sapere dove si sporca. Per istinto sporca in casa, nel luogo dove si sente più sicuro. Ma con il corretto approccio all’educazione del cane, per lui sarà semplice imparare a sporcare nel luogo appropriato. E, se tu poni la massima attenzione ai suoi segnali, potrai capire, dai suoi movimenti, quando ha bisogno di sporcare. Fino ad arrivare che sia lui a chiederti di portarlo nel luogo dove gli è permesso sporcare.
Altro aspetto importante nell’educazione del cane è il trasporto in macchina. Il trasportino o gabbia o kennel è uno strumento spesso odiato dalle persone. Perché li fa sentire come se trattassero male il loro cane. Onestamente, ammetto di non essere nemmeno io una fan sfegatata del trasportino. Ma quando si tratta di mettersi in macchina con il cucciolo, diventa più sicuro per entrambi, se lui riesce a stare tranquillo nel trasportino. Soprattutto se siamo soli in macchina e non c’è nessuno che possa controllare il cane.
Inoltre il trasportino rappresenta anche una forma di protezione per il cane in caso di incidente. Cosa che mi auguro sempre non debba mai accadere. Per abituarlo, è bene partire con percorsi inizialmente brevi, per andare poi pian piano ad aumentare la durata del viaggio.
Nell’ambito dell’educazione del cane, non possono mancare socializzazione e interazione con gli altri cani. Soprattutto per il cucciolo che ha bisogno di sviluppare e migliorare le sue capacità di comunicazione nel linguaggio dei cani. Nei mesi che ha passato con la madre e i fratelli, il cucciolo ha potuto conoscere i vari segnali di comunicazione dei cani. Ma è solo grazie alla socializzazione che potrà migliorare le sue capacità comunicative.
Allo stesso modo è importante che il cucciolo possa avere occasioni di socializzazione con persone e ambienti diversi. Sempre senza esagerare, altrimenti di rischia di incappare nei problemi legati all’ipersocializzazione.
Fondamentale nell’educazione del cane, anche se può sembrare banale sottolinearlo, è che il cucciolo si abitui ad indossare collare o pettorina. Ci sono cuccioli più mansueti che non hanno nessun problema a sentirsi addosso questi strumenti. Altri più ribelli invece, tendono ad essere infastiditi dalla sensazione di costrizione che collare e pettorina soprattutto, danno. Questi soggetti vanno trattati con più pazienza. Un aiuto può essere quello di far indossare al cucciolo collare o pettorina, per pochi minuti al giorno. Magari distraendoli con attività di gioco o associandolo al momento del pasto. In questo modo, quasi senza accorgersene, il cucciolo impara ad indossare questo strumento che è inevitabile che debba portare in determinate circostanze.
Qui trovi un approfondimento relativo all’educazione del cucciolo.
I metodi di addestramento
Parlando di educazione del cane, la mente viene attratta dall’idea di insegnare al cane quei comportamenti che si vede proporre da cani ben addestrati. E che magari ti piacerebbe che anche il tuo facesse.
Nei paragrafi precedenti ti ho indicato i tre comandi fondamentali: saper andare al guinzaglio, tornare al richiamo e fermarsi su richiesta. Ma oltre a questi ci sono altri comandi quali il seduto, il terra, il resta, il riporto, il camminare vicino senza guinzaglio e molti altri.
Per insegnare al cane questi ed altri comportamenti, è necessario comunicare correttamente con il cane, attraverso i metodi di addestramento. Oggi, sono largamente diffusi e utilizzati i metodi basati sul rinforzo positivo. Il rinforzo positivo è qualcosa che va a gratificare il cane nel momento in cui riesce ad esibire il comportamento corretto.
Questi sono i metodi di educazione del cane più diffusi:
- il metodo tradizionale;
- quello genericamente definito metodo gentile;
- il clicker training.
Il metodo tradizinale
Il metodo tradizionale o classico è un metodo che prevede di utilizzare premi o punizioni a seconda del comportamento del cane.
Se il cane esibisce il comportamento corretto, viene premiato con un rinforzo. Può essere un rinforzo in cibo, un gioco o una carezza. Qualunque cosa sia è comunque visto come premio dal cane e da questo è desiderato e ambito.
Allo stesso modo, se il cane esibisce il comportamento sbagliato, quello che riceve è una punizione. Una punizione è sempre qualcosa di non gradito dal cane. Quindi, se il cane vuole evitare la punizione e ricevere invece il premio, dovrà concentrarsi su ciò che gli viene chiesto. Così da non sbagliare il comportamento che andrà ad esibire.
È un po’ il concetto dell’educazione con il bastone e la carota. Da una parte c’è il premio, dall’altra la punizione. Il comportamento che esibisce il cane in risposta a una specifica richiesta, fa sì che arrivi l’uno o l’altra.
Metodo gentile
Il secondo metodo di educazione del cane è il metodo gentile. Questo prevede di utilizzare solo il premio o ricompensa per il cane che ascolta e propone il comportamento corretto. Nel metodo gentile non è prevista punizione. Gli errori non verrano puniti ma solo ignorati.
La logica è quella di andare a premiare i comportamenti che si vogliono rinforzare. Così da stampare nella mente del cane l’idea che determinate azioni lo portano a ricevere un premio. Ignorando quelli che non vogliamo che il cane proponga. I comportamenti non desiderati, non porteranno premi. Di conseguenza il cane non avrà interesse a riproporli.
Continuando a premiare alcuni comportamenti e ignorandone altri, il risultato è che il cane tenderà a ripetere solo quelli che vengono premiati. Riducendo la tendenza a proporre quelli che vengono ignorati.
C’è solo un piccolo difetto in questo metodo. Se il comportamento che la persona non premia è un comportamento di per sé gratificante per il cane, non verrà cancellato dal fatto di essere ignorato. Il fatto di non ricevere un premio da parte della persona, non indurrà il cane a non presentare quel comportamento. Perché quel comportamento si dice essere autogratificante per il cane.
Clicker training
Il clicker training è un metodo di addestramento molto simile al metodo gentile. Il cane riceve un premio se il comportamento proposto è quello richiesto dalla persona. Analogamente al metodo gentile, se il cane non esegue il comportamento atteso, il premio non arriva.
Questo metodo lavora sulla base del sistema per prove ed errori. Viene data al cane la possibilità di provare diversi comportamenti e solo quando esibirà quello meritevole di premio, il cane verrà premiato.
È un sistema messo a punto dall’americana Karen Pryor e prevede l’utilizzo di un clicker. Un clicker è una scatoletta di plastica, che funge da cassa di risonanza, per una linguetta di metallo che, schiacciata col dito, fa un suono tipo click-clack. A questo suono viene associato il premio. Per cui ogni volta che il cane sente questo suono, riceverà un premio, secondo le regole di quello che viene definito condizionamento classico.
Dopo l’associazione con il suono del clicker, si passa all’insegnamento dei comportamenti, sulla base di quello che è stato indicato come condizionamento operante. È come se si lavorasse al contrario. Non è la persona che chiede un comportamento al cane, ma è il cane che può provare a esibire un comportamento, in maniera spontanea. Se questo corrisponde al comportamento corretto, la persona potrà utilizzare il clicker, facendo sentire il click-clack al cane, e dispensando immediatamente dopo il premio.
Più difficile da spiegare che da da provare, il clicker training è un buon metodo per insegnare la cane comportamenti anche complessi. Ma richiede una grande concentrazione e attenzione da parte del cane e un ottimo tempismo da parte della persona.
Entrambi dovranno sviluppare un’alta capacità di osservazione. Per il cane sarà necessaria per riuscire a capire qual è il comportamento che induce il click e permette di ricevere il premio. Per la persona sarà importante prestare la massima attenzione nell’utilizzare il clicker nel momento giusto.
Relativamente all’educazione del cane, io lo ritengo uno strumento che può essere molto utile, ma va utilizzato da persone che hanno una certa domestichezza con i metodi di educazione del cane e con la lettura del linguaggio del cane.
Non è un metodo semplice da utilizzare per l’educazione del cane, da parte di persone che sono alle prese con il loro primo cane. Per le quali è molto meglio optare per il metodo gentile o il metodo tradizionale, in cui c’è maggiore coinvolgimento a livello comunicaztivo tra cane e persona.
Se stai pensando di adottare un cucciolo o di accogliere in casa un cane adulto o ne hai appena adottato uno, ma hai dei dubbi in merito alla sua educazione, utilizza il modulo qui sotto per contattarmi. Sia per consigli prima dell’adozione che per partire poi con il piede giusto con l’educazione del tuo cane.